1989-2009: LA FINE DI UNA BUGIA, LA RINASCITA DI UN CONTINENTE

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Vent'anni fa, alle 18.53 esatte, il corrispondente dell'Ansa Riccardo Ehrman pone a Gunter Schabowski il ministro della Propaganda della Repubblica Democratica Tedesca, la domanda che cambierà la storia della politica europea e mondiale. Schabowski aveva appena annunciato che i cittadini della DDR avrebbero potuto attraversare la frontiera, dopo la chiusura decisa quasi 30 anni prima.

La domanda di Ehrman era:
E quando tutto questo entrerà in vigore?
La risposta di Schabowski fu:
"per quanto io ne sappia... DA SUBITO".


Decine di migliaia di berlinesi dell’Est avendo visto l’annuncio di Schabowski in diretta alla televisione, si precipitarono, inondando i checkpoint e chiedendo di entrare in Berlino Ovest. Le guardie di confine, sorprese, iniziarono a tempestare di telefonate i loro superiori, ma era ormai chiaro che - laddove non vi era stato adempimento spontaneo all'annuncio pervenuto via etere- non era più possibile rimandare indietro tale enorme folla vista la mancanza di equipaggiamenti atti a sedare un movimento di tali proporzioni.Furono allora costrette ad aprire i checkpoint e, visto il gran numero di berlinesi, nessun controllo sull’identità fu eseguito. Gli estasiati berlinesi dell’Est furono accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell’Ovest, spontaneamente i bar vicini al muro iniziarono a offrire birra gratis per tutti. Il 9 novembre è quindi considerata la data della caduta del Muro festeggiata con il mega concerto di Roger Waters (ex bassista dei Pink Floyd) con l'esecuzione di The Wall dal vivo.Nei giorni e settimane successive molte persone accorsero al muro per abbatterlo e staccarne dei souvenir: queste persone furono chiamate Mauerspechte (in tedesco significa letteralmente "picchi del muro"). Il 18 marzo 1990 furono tenute le prime e uniche libere elezioni della storia della Repubblica Democratica Tedesca; esse produssero un governo il cui principale mandato era quello di negoziare la fine stessa dello Stato che rappresentavano. La Germania fu ufficialmente riunificata il3 ottobre 1990 (questa è la data designata per il "Giorno della riunificazione"), quando i cinque stati federali (Brandeburgo, Meclenburgo, Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhlt e Turingia), già esistenti nella Repubblica Democratica Tedesca ma aboliti e trasformati in Province, si ricostituirono e aderirono formalmente alla Repubblica Federale di Germania (Germania Ovest).

OGGI SI FESTEGGIA LA FINE DELLA GUERRA FREDDA, LA FINE DELL'ULTIMA IDEOLOGIA TOTALITARIA DELLA STORIA MONDIALE, E L'INIZIO DELL'IDEA DI PATRIA EUROPEA

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FRANCESCO CECCHIN

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Francesco: una giovane vita spezzata, rapita dal vento di quella notte di giugno di tanti anni fa. Un ragazzo di 17 anni che finiva i suoi giorni scagliato con odio sul cemento di un cortile. Sono passati 20 anni da quel giorno e molte cose sono cambiate. molti muri sono stati abbattuti, molti pregiudizi sono stati superati. ovunque la voglia travolge e cancella etichette e schemi precostituiti. Nonostante alcuni tentativi di cupi fantasmi del passato, anche l'odio è stato superato. Ma non la nostra voglia di giustizia

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04/06/1989-04/06/2009: 20 anni di silenzio. VERITA' PER PIAZZA TIANANMEN

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Stiamo ancora aspettando.
20 anni fa esatti, il governo cinese reprimeva nel sangue le manifestazioni pacifiche di studenti, intelletuali e operai che chiedevano una svolta democratica per la Cina.
LA CINA NON HA ALCUNA INTENZIONE DI ABBANDONARE IL SUO PASSATO COMUNISTA.

I FATTI DI TIANANMEN SONO UNA DELLE PAGINE PIU' NERE DELLA STORIA CINESE, INSIEME ALLA TRAGEDIA DEL POPOLO TIBETANO. RENDIAMO OMAGGIO AI 5000 CHE SI SONO SACRIFICATI PER LA LORO LIBERTA'. MA SOPRATTUTTO. RENDIAMO OMAGGIO A LUI.

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TERREMOTO IN ABRUZZO: ARCADIA E' CON LE VITTIME

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Stanotte la terra ha tremato. Verso le 3.30 di questa notte c'è stata una forte scossa di terremoto registrata sotto L'Aquila e i paesi limitrofi. La scossa si è sentita a chilometri di distanza, arrivando a Roma dove si registrano danni alle terme di Caracalla. Al momento si registrano più di 100 morti e migliaia di feriti, ma si teme che il numero delle vittime continuerà a salire. Già da alcune settimane l'Abruzzo era colpito da scosse sismiche, ma nessuno aveva potuto immaginare quello che è successo stanotte. Oggi è considerato impossibile prevedere quando e come si può prevedere un'altra scossa. Uno scienziato dice che è riuscito a prevedere questo terremoto, ma che si sarebbe registrato a Sulmona, e il terremoto di oggi si è registrato esattamente sotto il centro storico dell'Aquila. Come puoi dire che hai previsto il sisma
Ma questo non ha importanza ora. Adesso il problema è assistere le famiglie che hanno perso tutto, in termini di vite umane e in termini materiali.
Arcadia Primaporta-Labaro chiede a tutti coloro che possono di sostenere la popolazione abruzzese in questo momento tragico.

ARCADIA PRIMAPORTA-LABARO E' VICINO ALLA POPOLAZIONE COLPITA DAL SISMA.

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STORIA DI UN POPOLO PARTITO DI LA' DALL'ACQUA

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Nave che mi porti sulla rotta istriana,

nave quanti porti hai visto, nave italiana,

nave che attraversi il golfo di Venezia,

agile vai avanti anche solo per inerzia.

Portami veloce sulla costa polesana,

corri più in fretta corri, una volpe verso la tana,

e tu signora bella non sarai più sola:

danzeremo insieme nell'arena di Pola.

Ascolta in silenzio la voce delle onde

ti porterà sicura verità profonde

perché in Istria non ti sembri strano:

anche le pietre parlano italiano,

anche le pietre parlano italiano.

Siamo nel Quarnaro e sempre più vicini

solo ci circonda la danza dei delfini.

E poi Arbe e Veglia ci guardano passare,

anche dopo cinquant'anni non si può dimenticare.

Ascolta in silenzio la voce delle onde

ti porterà sicura verità profonde

perché in Dalmazia non ti sembri strano:

anche le pietre parlano italiano,

anche le pietre parlano italiano.


Nave che mi porti sulla rotta di Junger,

nave quanta gente è scappata da Fiume

pensa agli stolti che in televisione

chiamano Dubrovnik Ragusa la bella.

Ascolta in silenzio la voce delle onde

ti porterà sicura verità profonde

perché in Italia non dimentichiamo

quanto ha sofferto il popolo istriano,

perché in Italia non dimentichiamo

quanto sta soffrendo il popolo istriano.
IN RICORDO DEI CIRCA 11.000 INFOIBATI E DEI CIRCA350.000 ESULI DI FIUME ISTRIA E DALMAZIA

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PORTIAMO AVANTI UNA TRADIZIONE

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Negli anni Ottanta il clima politico va lentamente cambiando, l'ondata devastante della violenza di piazza degli anni Settanta si va esaurendo. Delle orde di comunisti urlanti sono rimasti solo pochi drappelli di terroristi armati, braccati da uno Stato che si è deciso a catturarli solo quando hanno "alzato troppo il tiro". Il resto della massa di rivoluzionari falliti sta disperdendosi: c'è chi si annienta nella droga, chi fa carriera nei partiti democratici, chi diventa un borghese "piccolo piccolo" o chi, invece, mette la propria "ferocia" al servizio del grande capitale. Così le aggressioni, gli agguati e i pestaggi si diradano; ma non scompaiono del tutto. D'altra parte tanta violenza, così pervicacemente coltivata, insegnata e, oltretutto, accettata dai mass media e quasi sempre impunita, non può sparire dal mattino alla sera. L'ultima fiammata mortale di tanto odio la si registra ancora a Roma, nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 1983, quando due autonomi aggredirono a colpi di spranga Paolo di Nella, dirigente provinciale del Fronte della gioventù. Preferiamo, questa volta, lasciare la ricostruzione dell'episodio e della successiva inchiesta al testo di un dossier redatto, alcuni anni dopo, dal nucleo di Azione Giovani - Trieste Salario di Roma."Paolo amava il suo quartiere, e proprio in nome di questo amore aveva programmato una battaglia per l'esproprio di Villa Chigi, che voleva far destinare a centro sociale e culturale. Per far partecipare gli abitanti del quartiere a questa battaglia sociale, il 3 febbraio sarebbe dovuta cominciare una raccolta di firme.Paolo, impegnato in prima persona nell'iniziativa, aveva dedicato gran parte della giornata del 2 ad affiggere manifesti che la rendevano pubblica. Dopo una breve interruzione, l'affissione riprese alle 22. Durante il percorso non ci furono incidenti, anche se Paolo e la giovane militante che lo accompagnava, notarono alcune presenze sospette. Verso le 0.45 Paolo si accingeva ad affiggere manifesti su un cartellone situato su uno spartitraffico di piazza Gondar. Qui sostavano due ragazzi che, appena Paolo voltò loro le spalle per mettere la colla, si diressero di corsa verso di lui. Uno di loro lo colpì alla testa. Poi, sempre di corsa, fuggirono per via Lagotana. Paolo, ancora stordito per il colpo, si diresse alla macchina, da dove la ragazza che lo accompagnava aveva assistito impotente alla scena.Dopo essersi sciacquato ad una fontanella la ferita ancora sanguinante, Paolo riportò in sede i manifesti e il secchio di colla. Verso l'1.30, rientrò a casa. I genitori lo sentirono lavarsi i capelli, muoversi inquieto e lamentarsi. Lo soccorsero chiamando un'ambulanza, che però arrivò quando ormai Paolo era già in coma. Solo nella tarda mattinata del giorno dopo, il 3 febbraio (tardi, maledettamente tardi per uno nelle sue condizioni), Paolo venne operato, e gli vennero asportati due ematomi e un tratto di cranio frantumato.Le prime indagini furono condotte con estrema superficialità dal dirigente della Digos romana incaricato del caso, il dottor Marchionne. Non ci furono infatti né perquisizioni, né fermi di polizia tra gli esponenti dell'Autonomia Operaia del quartiere Africano. La ragazza che era con Paolo, unica testimone dell'agguato, venne interrogata dagli inquirenti che, più che all'accertamento dei fatti, sembravano interessati alla struttura organizzativa del Fronte della gioventù e ai nomi dei suoi dirigenti, magari per dar corpo all'ignobile storiella della "faida interna". L'istruttoria sembrò avere una solerte ripresa quando al capezzale di Paolo arrivò anche l'allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Passato però il momento di risonanza dovuto a questo gesto, tutto tornò ad essere chiuso in un cassetto. La sera del 9 febbraio, alle 20,05, dopo sette giorni di coma, la solitaria lotta di Paolo contro la morte giunse a termine.Seguirono giorni di forte tensione, in cui finalmente gli inquirenti si decisero, almeno apparentemente, a dare concretezza alle indagini. Vennero finalmente fatte alcune perquisizioni nelle case dei più noti esponenti dei Collettivi autonomi di Valmelaina e dell'Africano. Uno dei massimi sospettati era Corrado Quarra, individuato perché non nuovo ad aggressioni a ragazzi di destra. Dopo aver tentato varie volte di sottrarsi all'incontro con i magistrati, comportamento che non fece altro che confermare i sospetti su di lui, venne arrestato per caso la notte del 1 agosto 1983. In un confronto all'americana Daniela, la ragazza che era con Paolo quella notte, lo riconobbe come colui che materialmente lo aveva colpito. In conseguenza dell'avvenuto riconoscimento il fermo di polizia a suo carico divenne ordine di cattura per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Dopo tre mesi di silenzio, il 3 novembre, la ragazza venne convocata per il secondo riconoscimento. Concentrandosi sulle caratteristiche somatiche della persona che accompagnava lo sprangatore, Daniela indicò il secondo presunto aggressore. A questo punto si rivelò il tranello in cui era caduta: il giovane da lei riconosciuto non era l'indiziato, ma un amico da lui appositamente scelto. Inoltre costui non doveva essere riconosciuto come complice dello sprangatore, ma come alternativa al Quarra nella persona dello sprangatore. A questo punto il giudice istruttore, dottor Calabria, disse alla ragazza che, se aveva sbagliato il secondo riconoscimento poteva aver sbagliato anche il primo. Discorso finalizzato a facilitare la scarcerazione del Quarra che avvenne il 28 dicembre. Questo proscioglimento, che segnò la fine delle indagini sull'omicidio di Paolo, fu passato sotto silenzio. Se ne ebbe notizia solo il 30 maggio 1984, grazie ad un comunicato del Fronte della gioventù".

SONO PASSATI 26 ANNI DALLA MORTE DI PAOLO. TANTE COSE SONO CAMBIATE, MA NON LA NOSTRA VOGLIA DI ANDARE PER STRADA, IN MEZZO ALLA GENTE, PER CAMBIARE, MIGLIORARE E SOSTENERE IL NOSTRO QUARTIERE. E' UNA TRADIZIONE CHE PAOLO PORTAVA AVANTI, E CHE NOI ABBIAMO RACCOLTO IN EREDITA'.

ONORE AL CAMERATA PAOLO DI NELLA A 26 ANNI DALLA SUA MORTE.

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Banchetto

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